Due le vittime del tremendo schianto di martedì a Torre di Mosto, un ragazzino di 12 anni ferito, e un 32enne portato via in gravissime condizioni, ora ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre. È il bilancio pesantissimo di un altro disastro sulle strade del Veneziano. In località Staffolo a Torre di Mosto, quando erano circa le 7 e mezza, un’autobetoniera, un furgone e una bicicletta sono rimasti coinvolti nell’impatto poco distante da Villa O’hara, la nota location del Veneto orientale dove si celebrano i matrimoni.

 

La betoniera che stava procedendo verso Torre di Mosto, all’altezza delle strisce che intersecano la ciclopedonale parallela alla provinciale 57 si è vista attraversare la strada da una bicicletta, con in sella uno studente di 12 anni. L’uomo alla guida ha cercato di far di tutto per scansarlo, ma la bici è finita a terra e il ragazzo ha battuto la testa. Intanto la betoniera, che aveva sterzato tutto a sinistra, ha invaso la corsia di marcia opposta dove in quel momento stava arrivando un furgone, un Citroen Jumper della società S.T. di impianti idraulici ed elettrici, che si stava dirigendo verso Jesolo. Lo schianto frontale fra i mezzi che in quel momento si sono trovati uno davanti all’altro è stato tremendo. I segni della frenata sull’asfalto della provinciale sembrano scolpiti dalle gomme a terra. E anche tentando in tutti i modi la deviazione, per scansare il furgone stavolta, il grosso mezzo del gruppo G., condotto da N.N., 56 anni di San Stino, gli si è abbattuto contro violentemente facendolo finire nella canaletta di scolo al lato della strada e distruggendolo.

 

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Per due dei tre operai a bordo del Citroen, che stavano andando a sistemare gli impianti idraulici dei campeggi verso Jesolo, non c’è stato niente da fare. Hanno perso la vita, uno dopo l’altro, V. V. V., 44 anni originario di Acerra (Napoli), e F. B. (i cui familiari sono assistiti dall’avvocato Fabio Gasparini del foro di Pordenone), 19enne, di San Daniele del Friuli, al suo primo giorno di lavoro alla S. T. con contratto di lavoro interinale. Ferito e in condizioni molto gravi, ricoverato a Mestre, il terzo lavoratore che era con loro sul furgone, anche lui al suo primo giorno di incarico: A.B. di 32 anni, originario di Motta di Livenza (Treviso), cugino del 19enne che ha perso la vita (anch’egli assistito dall’avvocato Fabio Gasparini). Non sarebbe invece in pericolo di vita il dodicenne che era sulla bici. Elitrasportato in Pediatria a Treviso viene tenuto sotto controllo per il trauma alla testa. La più giovane delle vittime, 19 anni compiuti domenica scorsa, è F.B. Residente a Pravisdomini (Pordenone) con la famiglia, aveva con il papà un legame speciale ed era un appassionato di moto.

(Articolo tratto da VeneziaToday)

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